I 175 corridori che saranno al via della prestigiosa classica internazionale sono già arrivati in zona Col San Martino. Tra italiani e stranieri i pretendenti sono tanti, decisivo sarà lo strappo di San Vigilio
Nella giornata di oggi le squadre arrivate con un po’ di anticipo andranno in ricognizione sulle strade del Trofeo Piva 2023. Ci sono corridori che lo hanno già fatto negli anni passati e chi invece si prepara ad affrontarlo per la prima volta. L’edizione n°74 della classica internazionale di Col San Martino, in programma domani, domenica 2 aprile, potrebbe sorridere a quei corridori che conoscono già il tracciato, visto che chi c’era nel 2021 o nel 2022 sa già quali insidie nascondono i circuiti di Combai e San Vigilio. La grande variabile, però, è come la corsa verrà interpretata dai corridori.
L’unica certezza è che da quando, nel 2019, è stato inserito il muro di San Vigilio (700 metri al 10% e punte al 20%), in un modo o nell’altro, è sempre risultato decisivo. Ma visto che i corridori lo affronteranno tre volte, sarà fondamentale capire quando sferrare l’attacco decisivo. Meglio far corsa dura fin dall’inizio o aspettare l’ultimo strappo e sparare lì tutte le cartucce? Le ultime tre edizioni ci hanno insegnato che il Piva si può vincere in tutti i modi.
Nel 2019, per esempio, Georg Zimmermann faceva addirittura parte della prima fuga di giornata quando, alla prima scalata di San Vigilio (quell’anno erano solo due), salutò i compagni d’avventura e non venne ripreso più da nessuno, tanto da tenere il gruppo lontano quasi due minuti fino al traguardo. Nel 2021, invece, dopo la scelta degli organizzatori dell’AC Col San Martino di inserire un terzo passaggio da San Vigilio, l’astro nascente Juan Ayuso aspettò la seconda tornata per sferrare il suo attacco tramortente e rendersi protagonista di una cavalcata solitaria di circa 25 km. Fu il primo squillo di una stagione che lo vide poi vincere anche Giro del Belvedere e Giro d’Italia U23, prima di passare professionista in agosto con la UAE Team Emirates. L’anno scorso, invece, fu una corsa ad eliminazione, un po’ per le condizioni climatiche proibitive, un po’ perché nessuno se la sentì di attaccare da troppo lontano; il gruppo si scremò salita dopo salita, fino alla stoccata di Martin Marcellusi sull’ultimo muro, a una manciata di chilometri dall’arrivo.
Per vincere, quindi, bisognerà avere gambe ma anche sagacia tattica. I fari sono puntati su Nicolò Buratti (CT Friuli), il miglior U23 italiano della passata stagione e reduce da un più che incoraggiante 2° posto alla Gand-Wevelgem, che proverà a lasciarsi alle spalle l’edizione dell’anno scorso, che lo costrinse a mettere il piede a terra anzitempo. I campioni in carica della Green Project-Bardiani CSF-Faizanè, però, fanno paura, con Alessio Martinelli, già a suo agio tra i professionisti, Giulio Pellizzari, Alessandro Pinarello, che abita ai piedi del vicino Montello, e Matteo Scalco, vincitore l’anno scorso del Piva Junior Day (per juniores, appunto), tutti papabili pretendenti al successo.
La Zalf Euromobil Fior risponde con Federico Guzzo, Davide De Pretto e Edoardo Zamperini, vincitore la settimana scorsa a La Bolghera, mentre la Q36.5 può puntare sull’esperienza di Edoardo Sandri e la freschezza di Manuel Oioli. Sono in tanti però ad indicare Anders Foldager (Biesse-Carrera) in primissima fila tra i favoriti, e con lui ci sarà anche un sempre più solido Giacomo Villa. Possono sognare il colpo anche Sergio Meris (Colpack Ballan), Alessandro Baroni (Hopplà-Petroli Firenze-Don Camillo), Carlo Francesco Favretto (General Store-Essegibi-Curia), Davide Dapporto (Technipes #inEmiliaRomagna) e Lorenzo Masciarelli (Colpack Ballan), che sembra aver assorbito bene la transizione dal ciclocross alla strada.
A proposito di fuori strada, ci sarà anche il poliedrico Davide Toneatti (Astana Qazaqstan), che dividerà i gradi di capitano con i gemelli Alexandre e Nicolas Vinokourov, figli del campione olimpico. Tra gli stranieri andranno tenuti d’occhio Tim Torn Teutenberg (Nazionale tedesca), Dylan Hopkins (Ljubljana Gusto Santic), Moritz Kretschy (Rad-Net Osswald) e Alexander Hajek (Tirol-KTM). Il n°1 sarà sulle spalle del padrone di casa, di Moriago per l’esattezza, Andreas Presti (UC Trevigiani Energiapura Marchiol). Nelle ultime 8 edizioni gli italiani hanno vinto solo due volte, ma i favoriti quest’anno sembrano essere loro.